Dal 12 gennaio al 2 aprile 2018 la Triennale di Milano presenta la mostra 999. Una collezione di domande sull’abitare contemporaneo, ideata e curata da Stefano Mirti. Il progetto espositivo rappresenta un intreccio di domande sui luoghi del nostro vivere e racconta l’abitazione come non l’abbiamo mai vista prima. La mostra costituisce una grande indagine sul concetto di casa, di abitare, di senso di dimora, a cavallo tra il mondo fisico equello digitale. È un viaggio attraverso i nuovi immaginari che trasformano le nostre esistenze. Una mostra inedita, ampia, collaborativa e mutante, che evolve in funzione del tempo e dello spazio.L’esposizione è stata sviluppata grazie a una rete di oltre cinquanta co-curato riprovenienti da vari ambiti, con competenze e passioni oltremodo diversificate. Da intendersi come una vera e propria tessitura, la mostra propone contenut molteplici generati da community, aziende, attivisti, scuole, multinazionali, gruppi informali, centri di ricerca, progettisti, artisti. Questo percorso attraversai mondi materiali e quelli immateriali, il terzo settore, la tradizione e l’innovazione, ponendo l’idea di “comunità” al centro dell’attenzione del visitatore. Un vero e proprio racconto dove ognuno dei soggetti coinvolti presenta la propria declinazione dell’idea dell’abitare.“È un palinsesto di esperienze italiane significative a cui si affiancano una serie di ospiti internazionali – spiega il curatore Stefano Mirti – in grado di coinvolgere il pubblico in maniera interattiva e partecipata grazie a una serie di ambientazioni fisiche, digitali e social. Una mostra dove è vietato ‘non toccare’, uno spazio di conversazione, arricchimento, scambio. L’antico proverbio cinese ‘se ascolto dimentico, se vedo ricordo, se faccio capisco’ viene qui trasformato in una mostra. La casa non è dunque intesa come un luogo, quanto piuttosto come un’esperienza. E questa mostra vuole raccontare queste nuove – e antiche -‘esperienze’ legate all’abitare”.Il visitatore compie un vero e proprio viaggio nell’abitazione di un futuro che è diventato presente, spostandosi da un ambiente all’altro e interagendo in prima persona con tutta una serie di nuovi modi di abitare. Innumerevoli sono gli spunti di conoscenza, intrattenimento e riflessione che vengono proposti. La narrazione, che si apre con un’installazione immersiva realizzata insieme a Edison, main partner della mostra, si snoda attraverso le nuove declinazioni del“fatto in casa”, la manifattura digitale, la casa vista da un malato di Alzheimer,affrontando anche l’idea di abitare di chi la casa non ce l’ha e le nuove abitudini,come il co-housing che si sovrappone al co-working. Uno spazio che si riempie, secondo il principio dei vasi comunicanti, al definirsi delle partnership con scuole, aziende, istituzioni e community. L’innovazione che sta trasformando le nostre esistenze non è solamente tecnologica, è un’innovazione di costume, di modelli sociali e di abitudini. I single, le persone che vivono in un alloggio condiviso con sconosciuti, food delivery e piattaforme web: sono servizi e stili di vita inimmaginabili solo pochi anni fa. Senza dimenticarsi del lavoro che entra nelle nostre dimore e le funzioni tipiche di una casa che si trasferiscono nella città. 999. Una collezione di domande sull’abitare contemporaneo offre l’occasione di parlare di tutti questi temi. La mostra è preceduta e accompagnata da un’intensa campagna sui socialmedia, al contempo veicolo d’informazione e di raccolta di contenuti speciali: le pagine Facebook e Instagram ‘999 domande’ rilanciano, attraverso brevi e coinvolgenti video-teaser realizzati da Pierluigi Anselmi, sia le domande dei curatori che quelle delle persone interessate al tema, studenti, progettisti,cittadini. L’invito a partecipare è una call for action a cui tutti possono partecipare. Si parte dalle domande dei curatori per allargare la collezione alle domande di chi segue i canali social. Il sito internet (999domandesullabitare.org), in italiano e in inglese, è un vero eproprio archivio aggiornato in tempo reale. Il catalogo, sviluppato attraverso i meccanismi del self-publishing di Amazon, è invece una collezione di 24racconti, a cura da Maria Giovanna Di Iorio.
Il progetto di allestimento è di Petra Tikulin, visual identity e grafica sono a cura di Quattrolinee / Torino Print Club.
Tra gli innumerevoli progetti presenti in mostra si possono menzionare le sei residenze di artista curate da Base Milano, la casa “in affitto” di Presso. Folta la presenza delle scuole: Politecnico di Milano, Domus Academy, Naba, ShenkarCollege of Engineering, Design and Art (Ramat Gan), Chulalongkorn University(Bangkok) e altre. Infine: “Abitare”, un progetto di descrizione fotografica dell’abitare contemporaneo italiano. Una committenza pubblica importante,promossa dal MUFOCO Museo di Fotografia Contemporanea di CiniselloBalsamo e dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, che selezionerà i sette giovani fotografi incaricati di mettere a punto questo speciale atlante visivo della nostra contemporaneità.999. Una collezione di domande sull’abitare contemporaneo è una grandemostra che può essere intesa come una grande casa. Abitanti, attività, relazioni,situazioni. Luogo per conversare, conoscere, stare bene assieme.
999 domande per sollecitare le nostre curiosità, i nostri dubbi e le nostre conoscenze, in riferimento alle esperienze attuali più interessanti e significative, a Milano, inItalia, nel mondo.
Partecipano alla mostra: 1001 Noches, Nour Abi Saad, Accurat, Spartaco Albertarelli,all(zone), AOUMM – Argot ou La Maison Mobile, Apparatus 22, Associazione Con MOI, AtelierMobile, Alessandro Bagnara, BASE Milano, Samuel Baur, BBMDS, Antonio Bernacchi, DeniseBonapace, Dario Bosio, Maria Bustamante, Buzzdetector, C-zone-Comunicazione e Eventi, CaimiBrevetti, Pamela Campagna, Saverio Cantoni, Casa Netural, Paolo Cascone, Viola Castellano,Christia Chamoun, Francesca Chiacchio, Elisa Chiodo, Line Ulrika Christiansen, Maurizio Cilli,Chiara Cioffi, Francesca Cirilli, CODESIGNLAB, Melissa Cotes Ricciulli, Roberto De Luca, EnricoT. De Paris, Design 1o1, Mariagiovanna Di Iorio, Ketty Di Tardo, Domus Academy, Dotdotdot,Edison, F I E L D D I R E K T O R, Faculté d’Architecture La Cambre Horta-ULB Bruxelles, FarmCultural Park, Karin Fink, Duilio Forte, Silvia Frassanito, Genera Onlus, Alessandro Guerriero,Guglielmo Gloria, Carlos Guijarro, Alberto Iacovoni, IED Accademia Galli, Impact Hub, INDA,Ivan Chia Shun Liao, Kadar Design, Marguerite Kahrl, Yogita Katyal, Kilowatt, Luca La Torre,Lab.I.R.Int, Luca Lampo, Laps Architecture, Claudio Larcher, Alicia Lazzaroni, Francesco Librizzi,Giorgia Lupi, ma0, Rachele Maistrello, Manerba, Raffaella Mangiarotti, Isabella Martin, MaterialConneXion Italia, Luciano Matus, Tommaso Mori, Flavio Moriniello, MUFOCO – Museo diFotografia Contemporanea, Roxana Corina Murgu, NABA – Nuova Accademia di Belle Arti,OpenAgri, OpenDot, Marco Passaro, Peia design, Pino Pipoli, Davide Pizzigoni, Elisa Poli, LucaPoncellini, PRESSO, Print Club Torino, propp, Andrea Quartarone, Quattrolinee, Sara Ricciardi,Robonica, Gianni Romano, Simone Rueß, Vanshika Saigal, Felipe Saito Dos Santos, Saperlab, ABC, Politecnico di Milano, Antonio Scarponi, School AUIC (Architettura), Politecnico di Milano,Scuola Superiore d’Arte Applicata del Castello Sforzesco, SenseLab / Politecnico di Milano,Snigdha Singh, Olga Smirnova, Chiara Somajni, Bianca Soneghetti, Strasse, Studiolabo, SuperFestival delle Periferie, Ilkka Suppanen, Tam Tam, Technology Center, Shenkar – Design.Engineering. Art., Tsung Yen Hsieh, Anna Turdzeladze, Naddhan Udayasen, UrbanMorphogenesis Lab, the Bartlett UCL, Amelia Valletta, Mohana Vishnu Reddy Sanikommu,VITRUVIO VIRTUAL MUSEUM, Andrea Volpe, Antonio Zuiani.
Officine Tamborrino e Scaffsystem sono partner tecnici della Shared House della Farm Cultural Park di Favara a cura di Salvator John E. Liotta e Fabienne Louyot