Alessandro Guerriero è uno a cui piace cambiare le regole. Lo fa da oltre trent’anni. Almeno da quando, nel 1976, fondò Alchimia, il gruppo di designer che diedero faccia e idee alla post-avanguardia italiana. Se c’è da far saltare uno schema, piegare la realtà o soltanto colorare un pensiero, Guerriero non si tira mai indietro. Parla con un vocabolario tutto suo. Un vocabolario in cui l’aggettivo da mettere di fianco alla parola “Design” è “Romantico” (ha chiamato così, la teoria con cui guarda al suo mestiere). I lavori di Guerriero sono ovunque – dal Museo d’Arte Moderna di Tokyo, al Metropolitan Museum di New York – ma il suo sguardo caleidoscopico si è posato anche sugli spazi meno ortodossi per l’architettura e il design.
Alessandro Guerriero ha reinventato magazine (come quando nel 1988 ha editato OLLO – Rivista senza Messaggio), concerti e teatri (con i suoi progetti scenografici per i Matia Bazar e i Magazzini Criminali), carceri (con la Cooperativa del Granserraglio, composta da detenuti in semilibertà), scuole (fondando, nel 1987, la Domus Academy e poi, nel 1995, il Futurarium di Ravenna, un laboratorio didattico dove imparare la “dissolvenza delle discipline”). Il “Compasso d’Oro” è del 1982. Alessandro Guerriero è stato presidente della Naba, la Nuova Accademia di Belle Arti di Milano. In questo momento sta reinventando i laboratori della Sacra Famiglia. Per non lasciare in pace nessuno ha lanciato la scuola gratuita Tam Tam….
Guerriero collabora dal 2016 con Officine Tamborrino per cui ha disegnato la collezione O