Un mix tra architettura affettiva e design flessibile ha sedotto pubblico e stampa: Memè si è affermata come la credenza del futuro, tra natura, modularità e movimento.

Durante la scorsa settimana, in occasione della Milano Design Week 2025, un concetto ha attraversato in filigrana i progetti più visionari: “avere cura”. Ed è proprio questa la qualità che Memè, la credenza modulare firmata da Officine Tamborrino e MCA Design, ha saputo incarnare in modo autentico, conquistando il pubblico e ricevendo attenzione da parte di operatori del settore e visitatori.

Memè ha sorpreso per la sua capacità di rigenerare il gesto quotidiano della cucina, trasformandolo in un atto di attenzione e consapevolezza. Non più solo un mobile che organizza e contiene, ma uno spazio che accoglie, coltiva, accompagna.

È proprio nel suo equilibrio tra funzione e poesia che Memè ha rivelato la propria forza progettuale: una cucina ibrida, capace di coniugare praticità e coltivazione, tecnologia e affettività. Grazie al modulo idroponico integrato nella parte superiore, la credenza apre la porta a un nuovo concetto di benessere domestico, in cui natura e design si intrecciano con discrezione.

In un tempo in cui la casa è chiamata a diventare sempre più adattabile e sostenibile, Memè ha saputo rispondere a un desiderio diffuso: abitare oggetti che crescono con noi. Con un linguaggio che è al tempo stesso minimale ed emotivo, artigianale e innovativo, Memè si è distinta per la sua leggerezza trasformativa e la sua apertura alla personalizzazione.

Dopo il successo riscosso alla MDW 2025, Memè si conferma oggi come un vero e proprio manifesto di una nuova estetica dell’abitare: un arredo che non è mai solo oggetto, ma gesto, relazione, esperienza viva.

Un mix tra architettura affettiva e design flessibile ha sedotto pubblico e stampa: Memè si è affermata come la credenza del futuro, tra natura, modularità e movimento.

Durante la scorsa settimana, in occasione della Milano Design Week 2025, un concetto ha attraversato in filigrana i progetti più visionari: “avere cura”. Ed è proprio questa la qualità che Memè, la credenza modulare firmata da Officine Tamborrino e MCA Design, ha saputo incarnare in modo autentico, conquistando il pubblico e ricevendo attenzione da parte di operatori del settore e visitatori.

Memè ha sorpreso per la sua capacità di rigenerare il gesto quotidiano della cucina, trasformandolo in un atto di attenzione e consapevolezza. Non più solo un mobile che organizza e contiene, ma uno spazio che accoglie, coltiva, accompagna.

È proprio nel suo equilibrio tra funzione e poesia che Memè ha rivelato la propria forza progettuale: una cucina ibrida, capace di coniugare praticità e coltivazione, tecnologia e affettività. Grazie al modulo idroponico integrato nella parte superiore, la credenza apre la porta a un nuovo concetto di benessere domestico, in cui natura e design si intrecciano con discrezione.

In un tempo in cui la casa è chiamata a diventare sempre più adattabile e sostenibile, Memè ha saputo rispondere a un desiderio diffuso: abitare oggetti che crescono con noi. Con un linguaggio che è al tempo stesso minimale ed emotivo, artigianale e innovativo, Memè si è distinta per la sua leggerezza trasformativa e la sua apertura alla personalizzazione.

Dopo il successo riscosso alla MDW 2025, Memè si conferma oggi come un vero e proprio manifesto di una nuova estetica dell’abitare: un arredo che non è mai solo oggetto ma gesto, relazione, esperienza viva.

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